Oggetto del discorso di Conte alla Camera dei deputati è stato decidere cosa chiuderà o cosa rimarrà aperto. A pochi giorni dall’ultimo provvedimento, quindi di fatto inutile, il Premier ha detto che servono misure più restrittive e nuove chiusure.

Chiusi quindi anche i musei (e le mostre), le sale scommesse e nel fine settimana anche i centri commerciali, mentre resteranno aperti i parrucchieri, i centri estetici, i tatuatori e i negozi di abbigliamento… salvo misure più restrittive a livello regionale. Sta per scattare il coprifuoco nazionale a partire dalle 20 o dalle 21. Andiamo nel dettaglio.

Musei e mostre

Nel DPCM del 24 ottobre erano stati “salvati” i musei, ma a partire dal 4 novembre Conte ne ha ordinato la chiusura su scala nazionale, come già previsto per cinema e teatri.

Le regioni

Anche le regioni più a rischio saranno chiuse, ovvero quelle in cui l’indice Rt ha superato la soglia di 1,5 entrando nel cosiddetto “Scenario 4”. Si parla quindi di Lombardia, Campania, Lazio, Valle d’Aosta e Piemonte. Decideranno i presidenti delle regioni interessate, insieme al Ministero della Salute.
I governatori regionali avranno libertà di scegliere chiusure anche più strette.

I pochi che rimangono aperti

Bar, locali, pizzerie e ristoranti fino alle 18.00, negozi di abbigliamento, supermercati, farmacie e parafarmacie, tabacchi, centri estetici e parrucchieri. La polemica che monta è, però, “senza clienti cosa ci lasciate aperti a fare?”

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