Un altro episodio di violenza ha colpito i trasporti pubblici a Torino, dove un controllore GTT di 60 anni è stato aggredito da un uomo di origine nigeriana, dopo aver chiesto il biglietto. Il fatto è avvenuto presso la fermata del bus 2 in corso Potenza, vicino corso Grosseto.

“Mi ha caricato come un rugbista”, ha raccontato il controllore, descrivendo l’aggressore come una furia incontrollabile. L’uomo, senza biglietto e rifiutando di fornire le sue generalità, ha improvvisamente colpito l’assistente, scaraventandolo contro il vetro del bus con tale forza che questo si è frantumato in mille pezzi. L’aggressore è poi fuggito, ma grazie al pronto intervento di un altro controllore e della polizia di zona, è stato bloccato. Si tratta di un operaio di 43 anni, di origine nigeriana, regolare sul territorio italiano.

Il controllore ferito, con escoriazioni e dolori diffusi, è stato trasportato al pronto soccorso del Maria Vittoria, fortunatamente con una prognosi di cinque giorni. “Sono stato spintonato tante volte, ma mai in questo modo”, ha commentato, riflettendo sul crescente rischio del suo lavoro.

Il lavoro di controllore è diventato pericoloso

Questo episodio non è isolato: solo nel 2024, le aggressioni ai danni degli assistenti alla clientela GTT sono già state 14. Il crescente numero di passeggeri che viaggiano senza biglietto ha reso il compito dei controllori sempre più pericoloso. “Oggi lavorare è sempre più difficile”, ha dichiarato un rappresentante sindacale della Uil in GTT.

Nonostante gli sforzi di GTT per migliorare la sicurezza con un sistema di controlli congiunti tra forze dell’ordine e personale interno, la situazione sembra peggiorare. Gli assistenti alla clientela, formati per evitare situazioni di conflitto, devono comunque affrontare episodi di violenza sempre più frequenti. “Quattro anni fa sono stato aggredito anch’io”, ha raccontato un altro dipendente, evidenziando come i rischi legati al loro mestiere siano cresciuti esponenzialmente.

Un sistema di sicurezza che fatica a reggere

GTT, in collaborazione con le forze dell’ordine, ha intensificato i controlli sui mezzi pubblici, ma la sfida resta complessa. Nel solo 2023, oltre 14.300 passeggeri sono stati verificati insieme alla polizia, ma ciò non è bastato a fermare episodi come quello avvenuto a Torino. L’aggressore nigeriano, processato per direttissima, si è dichiarato pentito dell’accaduto e pronto a pagare la multa, ma il gesto violento resta un chiaro esempio del clima sempre più teso sui mezzi pubblici torinesi.

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