Il Dpcm in corso scadrà il 3 Dicembre, tutta Italia è in attesa per il Natale. Il governo Italiano sta già programmando il nuovo per fissare le nuove disposizioni anti Covid, che probabilmente arriveranno fino a ridosso del Natale e che successivamente includeranno anche le festività fino all’epifania.
Cosa inizia a trapelare sul DPCM di Natale
Dalle prime indiscerzioni sulle nuove disposizioni ci si potrà spostare fra Regioni, mentre non ci saranno deroghe per quanto riguarda feste e ritrovi in piazza a Capodanno.
Nonostante il ministro della salute Roberto Speranza da giorni glissi sul Natale, ribadendo che quello sulle feste è un dibattito “surreale”, il premier Conte ha invece detto la sua sull’argomento nazionalpopolare delle festività. “Dobbiamo prepararci ad un Natale più sobrio; veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili”, ha dichiarato “l’avvocato degli italiani”.
Gli italiani vogliono il Natale
Una cosa è certa però, anche in prospettiva dell’inevitabile calo di consensi del governo. Non ci sarà alcun blocco totale anche perché ciò darebbe l’ennesimo colpo di grazia al turismo. Un altro settore dimenticato dai dpcm governativi: “pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni – ha detto Conte – e permettere all’economia di crescere”.
È praticamente certo che non verrà abbandonato il sistema “dell’Italia divisa a fasce”. Si pensa oltretutto a un dpcm intorno al 3 Dicembre che arriverà a ridosso del Natale. Poi sarà sostituito da quello inerente alle festività vere e proprie.
L’elenco di cosa sarà nel DPCM di Natale
Sarà consentito lo shopping per gli acquisti di Natale, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti. Ci sarà anche l’apertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi. Saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend.
Apertura serale anche per ristoranti e pub mentre per il Cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti, che sono inapplicabili. Plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi al massimo solo conviventi o parenti stretti. Lo cconferma il sottosegretario alla salute Sandra Zampa. “Questo Natale dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile. Più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio. Immagino si possa dire 5-6 persone al massimo, ma è ovvio che non sarà possibile controllarlo”.
Gli spostamenti, interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio. Non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso prima del lockdown.
Nessuna festa nelle piazze
“Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni”, sottolinea ancora Zampa che però precisa: “ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe”. Per quanto riguarda infine il coprifuoco, fissato attualmente alle 22 in tutta Italia, potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte, ma per la sera del 24 e per quella dei 31 c’è anche l’ipotesi che possa arrivare fino all’una di notte.
“Non saranno permessi ritrovi di piazza e feste – conferma Zampa – saranno adeguatamente normati anche quei giorni perché, a differenza di questa estate, non ci saranno deroghe. Non possiamo immaginare una terza ondata”. L’obiettivo del governo e dei presidenti di Regione per il momento è quello di fare in modo che la maggior parte delle regioni possano retrocedere dalle zone rosse e arancioni. Arrivare quindi al 3 dicembre con buona parte dell’Italia in zona gialla. “Abbiamo fatto un’estate ‘liberi tutti’ e l’abbiamo pagata duramente – ha ricordato due giorni fa il coordinatore del Cts Agostino Miozzo – non possiamo permetterci un Natale da “liberi tutti”.
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