Abbiamo parlato già del focolaio Covid all’ospedale Giovanni Bosco. Adesso fioccano le testimonianze di chi si è contagiato in corsia, magari entrando in ospedale per tutt’altro motivo: come il caso di un 60enne, ricoverato in ortopedia alla fine di Dicembre 2020 al Giovanni Bosco.
L’uomo era stato sottoposto come da procedura subito a un tampone, risultato negativo e ripetuto come da prassi qualche giorno dopo. Anch’esso è risultato negativo. Dopo 25 giorni però il paziente, affetto già da altre patologie, viene rimandato a casa senza altri tamponi.
Da qui iniziano i problemi: “Era allettato – racconta la moglie – non poteva muoversi per via della gamba ma ha avuto due episodi di collasso, vomitava, stava male. Così lo abbiamo riportato al pronto soccorso in ambulanza, per ben due volte, nel giro di 4 giorni. Alla seconda gli hanno fatto il tampone ed è uscita fuori la positività al Covid ed è stato trasferito al Martini”.
Da lì il calvario per l’uomo. In quei giorni vede solo i figli e la moglie che vivono con lui in casa oltre che a un paio di parenti. Tutti però con mascherine e precauzioni varie per evitare il contagio. La moglie così ha avuto il sospetto dopo il focolaio scoperto al Giovanni Bosco: “ha iniziato a stare male da subito e lì ho iniziato ad avere qualche sospetto. Ora che ho saputo del focolaio i dubbi sono cresciuti. Ho visto anche qualcuno uscire ed entrare nel reparto senza protezioni”.