Sono riapparsi, dopo una ventina di giorni, i tre tori di razza Camargue scappati circa un mese fa da un maneggio di San Gillio.

Sono stati avvistati nelle campagne di Fiano. La “fuga” dei tori di cui avevamo parlato qui, aveva scatenato una vera e propria caccia al bovino. Per cercare di intercettare i tori si sono riuniti sindaci e si sono chiuse strade. Ci sono state battute con guardiaparco e guardie venatorie della Città Metropolitana e appelli alla prudenza. Il tutto contornato da delirio sui social, dato in alcuni casi da una vera e propria psicosi.

Dopo che per tre settimane gli animali sembravano svaniti nel nulla sembra che, nella fetta verde che da Druento si allunga fino a Fiano, abbiano trovato il loro habitat ideale. Qui hanno trovato foraggio acqua e ombra. Ieri sono apparsi brevemente in via Rossini tornando poi nella boscaglia.

I sindaci sui tori scappati

Carlo Vietti, sindaco di Druento commenta cosi: “Siamo tutti perplessi. All’inizio sembrava ci fosse un pericolo imminente, soprattutto dopo che un ragazzo aveva travolto con la sua macchina uno degli animali. Poi, piano piano, tutto si è affievolito”. Il sindaco di San Gillio, Giancarlo Balbo, invece dichiara: “Comunque, in un modo o nell’altro, questa situazione bisogna risolverla. Perché siamo in un limbo dove non si decide nulla”. Il primo cittadino era stato costretto a tappezzare il paese di manifesti per tutelate gli utenti della strada. “Non possiamo vivere – conclude – sempre con il rischio di una situazione che può diventare pericolosa da un momento all’altro”.

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