Nella prima rilevazione nazionale BiDiMedia effettuata dopo le Elezioni Amministrative, sale ancora il PD, mentre l’esito del voto non aiuta il Centrodestra.
Le forze di governo
La crescita più importante è quella del PD, che torna al 21%, percentuale che i Dem non raggiungevano dalle scissioni di Calenda e Renzi. Il partito di Letta approfitta del buon risultato elettorale con il classico effetto bandwagon, e potrebbe salire ancora se i ballottaggi del prossimo weekend vedessero un’ulteriore affermazione a Roma e Torino.
L’altro vincitore delle urne insieme al PD è Carlo Calenda, uscito sì sconfitto a Roma, ma con un importante successo personale. Il suo partito, Azione, ne approfitta per attestarsi al 3,3%, unica tra le formazioni minori a superare la soglia del 3%. Invariati, nonché ridotti ai minimi termini, gli altri due partiti di area liberale, Italia Viva e +Europa.
Calano invece le due principali forze del Centrodestra di governo: -0,1 per la Lega di un Salvini sempre più in crisi – non sono esclusi ulteriori crolli leghisti a breve e medio termine, vista anche la situazione estremamente tesa nella Lega tra le diverse anime del partito – mentre FI segna -0,3 decimi di punto. Per le formazioni del Centrodestra sembra che rimanere al governo con Draghi stia provocando non poche difficoltà, emerse nel voto amministrativo e confermate dai sondaggi nazionali.
Infine, il M5S: dopo la crescita importante della rilevazione BiDiMedia pre-voto, i 5 Stelle subiscono una battuta d’arresto e tornano al 16%. Anche in questo caso, variazione limitata ma in linea con l’esito del voto che ha visto il partito di Giuseppe Conte vincente quando alleato con il Csx, ma ben poco incisivo per quanto riguarda i risultati di lista, ad eccezione della Sicilia.
Le opposizioni e i partiti minori
+0,1 per Fratelli d’Italia, che vede il PD distanziarsi ulteriormente. Il partito di Giorgia Meloni era pronosticato come vincitore delle elezioni comunali, ma il risultato ha in parte deluso le aspettative. A fronte di una indubbia crescita nei mesi passati, FdI sembra aver imboccato un periodo più complicato, stretto tra un’alleanza con Lega e FI che mostra diverse crepe e i fatti di cronaca che vedono la formazione della destra in imbarazzo per le inchieste sulle infiltrazioni neofasciste e le posizioni ambigue sul Green Pass. Sarà materia di grande interesse per i prossimi sondaggi capire se FdI e la Meloni abbiano o meno esaurito la spinta propulsiva dell’ultimo anno.
La fiducia nel governo
Fiducia nell’esecutivo Draghi al 52%, nel complesso stabile rispetto alla precedente rilevazione BiDiMedia. Si rileva tuttavia uno spostamento di 3 punti da “molta fiducia” verso “abbastanza fiducia”; un calo quindi all’interno di valori comunque positivi.
Ciò è dovuto allo spostamento di elettori della Lega e di FI verso un minor grado di favore verso il governo; movimento causato presumibilmente all’esito del voto comunale e alle vicende sul Green Pass obbligatorio, provvedimento che trova proprio tra gli elettori di destra maggiore opposizione. Ciò potrebbe essere preludio ad un effettivo calo della fiducia nelle prossime rilevazioni.
La ripartizione regionale dei voti
Ricordiamo che la nostra mappa del voto per regioni NON è un sondaggio per le elezioni regionali, bensì una ripartizione per regione delle intenzioni di voto POLITICHE viste alla prima pagina e basata sullo storico elettorale. Questo spiega come mai la colorazione della mappa diverga nettamente dall’esito delle elezioni amministrative e regionali dell’ultimo anno.
Segnaliamo questo mese una variazione nella composizione delle “alleanze” su cui si basa la nostra ripartizione regionale del voto, basata sulle posizioni politiche di alcuni piccoli partiti di Sx: Sinistra Italiana è stata ricollocata in “altri”, mentre nel Csx+M5S sono rientrati Possibile e Volt. La modifica fa sì che l’area del Centrosinistra cali, a vantaggio di “Altri”, dato che SI è sensibilmente più forte di Possibile+Volt.
Per via di questa “ricollocazione”, il Csx+M5S si attesta al 41,2% e torna dietro il Cdx di pochi decimi di punto in Liguria, mentre in Puglia è perfetto pareggio.
Tuttavia, a livello nazionale anche il Cdx è ulteriormente arretrato di qualche decimo, al 46,3%, mentre il Centro sale sopra al 6%.
Da segnalare che qualora si realizzasse l’idea del segretario PD Enrico Letta di una alleanza larga contro la Destra che includa Centro, Csx e M5S – idea ripresa anche ad es. dal neoconfermato sindaco di Milano Beppe Sala – tale “Campo Progressista” risulterebbe sopra al Cdx di un punto esatto, arrivando al 47,3%, almeno in teoria: sappiamo che in politica spesso i voti non si sommano e una simile alleanza incontrerebbe sicuramente non poche difficoltà; al momento sarebbe tuttavia l’unica opzione pienamente competitiva contro il Cdx.
Il sondaggio BiDIMedia di ottobre comprendeva anche alcune domande inerenti vari diritti civili ed altro ancora. Verranno pubblicate nei prossimi giorni/settimane.