È bastato alzare un po’ la voce con l’Ue per far cambiare idea alla Grecia (Ne avevamo parlato qui).
Di Maio aveva chiesto un incontro con la commissione europea, ma è stato anticipato dal governo greco che ha ritrattato le posizioni sulla quarantena obbligatoria per gli italiani, che si sarebbero recati per le vacanze estive nel Paese mediterraneo.

Le condizioni sono quelle di consentire gli arrivi anche dagli aeroporti delle zone ad alto rischio, che sono Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, ma di sottoporre al test i turisti che arrivano da queste.
Se il test risultasse negativo il passeggero dovrà comunque mettersi in auto-quarantena per 7 giorni, mentre qualora fosse positivo i giorni di isolamento sarebbero 14.

Il governatore del Veneto Zaia non ci sta e fa sapere che: “è inaccettabile che la Grecia metta al bando i Veneti, sappiano che non ci verranno mai più”.
Il ministro degli esteri Di Maio invece ha annunciato su Facebook che sarà in missione il 5 giugno in Germania, il 6 in Slovenia e il 9 in Grecia per discutere delle varie chiusure dei confini, e che l’Italia è aperta a tutti gli Stati membri e alla Gran Bretagna.

L’ennesima dimostrazione di debolezza del governo giallo-fucsia in campo internazionale.

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