L’unico vero rompicapo della campagna elettorale torinese sta nel “dove andranno i voti dei grillini”. E così, nell’incertezza generale, spunta Marco Lavatelli (il marito del sindaco uscente Chiara Appendino).

Un po’ a sorpresa arriva il suo endorsement, a favore di Paolo Damilano. Che quindi, dopo aver intascato i voti dei moderati e snobbato quelli dei sovranisti, dopo aver strizzato l’occhio alla sinistra, prenderà almeno una fetta dei voti pentastellati.

Il “signor Appendino” non è nuovo a prese di posizioni politiche: era già sceso in difesa della moglie, quando si discuteva del nodo Olimpiadi. In un faccia a faccia del sindaco con i suoi consiglieri, si scagliò contro Valentina Sganga, accusata da Lavatelli di voler spodestare proprio sua moglie alla guida dei cinque stelle a Torino.

Sui social “al ballottaggio voterò Damilano”

Ora tramite i social fa sapere la sua linea: “Al ballottaggio voterò Paolo Damilano” scrive su Facebook. “Lo voterò con convinzione perché si tratta di una candidatura innovativa, indipendente, civica. Innovativa e indipendente, perché i partiti hanno fatto un passo indietro candidando una persona esterna alle loro logiche. Civica, perché Paolo di mestiere fa l’imprenditore, non l’uomo di apparato e non risponde né dovrà rispondere ad alcuna corrente. È vero, oggi è il candidato civico del centrodestra, ma nel 2016 dichiarò di votare Fassino. Io trovo molto positivo che il centrodestra a Torino si sia affidato a una figura centrista e moderata come la sua. Con la vittoria di Paolo Damilano succederebbe niente di più di quanto successo qualche anno fa a Genova dove il sindaco Bucci sta facendo un buon lavoro. Lo voterò anche perché ha dichiarato, senza alcuna remora, che continuerà a effettuare le trascrizioni dei figli delle coppie omosessuali, avviate da Chiara”.

Paolo Damilano convince uno di “sinistra” come Lavatelli

Insomma, Paolo Damilano ha fatto breccia nelle posizioni più “di sinistra” di Lavatelli. “E poi lo voterò – aggiunge – perché ho avuto un paio di occasioni per conoscerlo e mi è sembrato una persona umile e portata all’ascolto. Torino, nel 2016, ha scelto di voltare pagina e di cambiare. Molti dei problemi che Chiara si è trovata sul tavolo sono stati risolti. Penso ai conti del Comune, a Gtt e agli autobus che andavano a fuoco, all’occupazione dell’ex villaggio olimpico, alle baraccopoli fuori controllo, all’inquinamento alle stelle. Molti altri, però, sono ancora da risolvere”.

“Penso alla qualità della vita nelle periferie che deve ancora migliorare, alle piccole e piccolissime imprese che non si sono risollevate dalla crisi del Covid e non ce la faranno. Penso alle politiche per attrarre nuove realtà industriali e nuovi posti di lavoro. Certo, avrei preferito votare Valentina, ma alla luce di tutto ciò, credo che sia lui la persona migliore per guidare Torino per i prossimi 5 anni. Questo è il momento di guardare avanti, non di riavvolgere il nastro e tornare indietro”, ha concluso Lavatelli.

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