“Infinita pandemia”, questo il titolo del nuovo libro di Alessandro Meluzzi. Un titolo che suona quasi come una denuncia contro una società che è sempre più individualista, atomizzata e automatizzata.
Dalla crisi del Covid-19, la penna di Meluzzi guida il lettore all’interno di un’altra pandemia, potenzialmente infinita: quella dello spirito. Il rischio, neanche troppo lontano, è quello di vivere in una società fatta di un limbo grigio dove è impossibile anche solo pensare a un moto di sana rivolta. Che fare, allora?
Lo scrittore è chiaro: tornare padroni del proprio destino, della propria sovranità per sovvertire il «grande disordine sotto il cielo».