Torino Tricolore torna in strada contro spaccio e degrado, questa volta in Barriera di Milano. Il presidio statico, con i residenti, si è svolto nella serata di ieri in Largo Giulio Cesare angolo Corso Palermo. Presente anche il comitato “Noi di Barriera” di Alberto Barona e altri comitati storici del quartiere. In piazza circa 100 persone.

“Questo quartiere sta diventando uno dei ritrovi più frequentati da pusher e tossico dipendenti”. Dichiara Matteo Rossino, portavoce di Torino Tricolore, “i residenti sono stanchi di fare esposti totalmente ignorati dalle forze dell’ordine. Per questo abbiamo deciso di scendere in strada con loro”.

Barriera, spaccio e degrado anche durante i lockdown

“Durante la pandemia – continua Rossino – gli spacciatori hanno agito indisturbati. Noncuranti di restrizioni e coprifuoco. L’amministrazione comunale, pensando di risolvere il problema, ha installato telecamere nelle vie principali. L’unico risultato che ha ottenuto è stato lo spostamento delle attività illecite nei vicoli limitrofi. Quindi più nascosti, lontani da occhi indiscreti.”

“Come se non bastasse gli abitanti della zona sono costretti a subire, quotidianamente, fenomeni di accattonaggio molesto. Da parte di alcuni rom, che si aggirano indisturbati nel quartiere. Tutto ciò è davvero inaccettabile quindi non potevamo esimerci dall’intervenire. Le periferie – conclude Rossino – vanno riqualificate. Non solo a ridosso delle elezioni alla spasmodica ricerca di consensi. Sono quartieri importanti tanto quanto il centro storico, e chi ci abita merita considerazione, tutela e rispetto.”

I comitati di quartiere a supporto dell’iniziativa

Alle dichiarazione del portavoce di Torino Tricolore fanno eco quelle di Alberto Barona, rappresentante del comitato Noi di Barriera: “Da anni combattiamo contro l’abbandono di questo quartiere e abbiamo accolto con gioia il sit-in di questa sera. Per questi motivi siamo scesi in strada, con Matteo e con tutti i residenti che storicamente lottano per riprendersi Barriera di Milano. E affrontano, senza scoraggiarsi, l’immobilismo delle istituzioni locali, del tutto assenti e disinteressate alla periferia Nord torinese.”

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