Khalil Qahir, ambulante di origini marocchine, si è barricato in casa e ha minacciato azioni di violenza contro se stesso.
Definito uno dei boss dei facchini delle bancarelle di Porta Palazzo, è da mesi agli arresti domiciliari per i suoi guai con la giustizia. “Tutti mi accusano di essere un violento ma io sono la vera vittima, di un complotto» aveva detto mesi fa.
E dopo quelle parole si è cucito la bocca con ago e filo per protesta, senza conseguenze. Questa volta invece, mentre sconta gli arresti domiciliari in corso Giulio Cesare, ha bloccato la porta d’ingresso. Sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti delle volanti. L’uomo si è cucito le labbra per la seconda volta e dopo una breve trattativa è stato soccorso dal personale del 118 e portato al San Giovanni Bosco.
Di recente è stato condannato per minacce contro un vigile urbano del comando di Porta Palazzo.