La Juventus ha ideato una soluzione alternativa alla cassa integrazione, per sostenere i dipendenti colpiti dalla crisi.
Con i nuovi DPCM delle ultime settimane le attività dei punti vendita a Torino e Milano sono state chiuse. In soccorso ai lavoratori, anzichè la CIG, sarà utilizzata la “Banca Ferie Solidali“.

Un bel gesto da parte della società bianconera, fatto per aiutare i dipendenti più colpiti in questo momento di crisi ed emergenza sanitaria.
Quotata alla Borsa Italiana dal 2001, la Juventus è una società per azioni posizionata pressoché stabilmente, dalla seconda metà degli anni 1990, tra i primi dieci club calcistici su scala mondiale in ambito finanziario.

Juventus, cassa integrazione e dipendenti: la nota ufficiale

Le recenti normative hanno sospeso l’attività dei punti vendita di Milano e Torino. Ciò ha reso di fatto impossibile l’attività lavorativa per alcuni dipendenti della Juventus FC. Per evitare il ricorso alla cassa integrazione e garantire a tutto il personale coinvolto da tali misure la piena retribuzione, tutti i dirigenti della Società hanno deciso di donare una parte cospicua delle proprie ferie residue.

Si tratta di una soluzione innovativa, denominata “Banca Ferie Solidali”. In virtù di uno spirito di solidarietà tra categorie, di evitare il ricorso ai tradizionali ammortizzatori sociali, più penalizzanti per il reddito dei lavoratori.
Qui il link ufficiale.

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