Sono stati salvati, all’ospedale Regina Margherita, mamma e neonato. Il bimbo era affetto da un raro tumore cardiaco. Grazie ad un intervento cardiochirurgico, effettuato durante il parto con tecnica EXIT. Il tumore del quale era affetto non avrebbe permesso al piccolo di respirare appena messo al mondo. I polmoni erano schiacciati dal tumore, che comprimeva il suo piccolo torace.

Per salvarlo i medici hanno dovuto operarlo mentre veniva al mondo

Il neonato è stato prima intubato, quando era ancora attaccato alla placenta della mamma. Questo gli ha garantito la sopravvivenza, venendo poi operato durante il parto stesso, grazie all’assistenza multidisciplinare di ginecologi – ostetrici, neonatologi, cardiologi, anestesisti rianimatori e cardiochirurghi pediatrici.

Si tratta di una patologia molto rara, in cui la sopravvivenza del neonato è possibile soltanto se il tumore viene immediatamente asportato alla nascita. La massa tumorale, che occupava quasi tutto il torace e comprimeva cuore e polmoni, avrebbe impedito ai polmoni di espandersi ed al neonato di respirare.

Da qui la necessità di programmare il parto con l’équipe multispecialistica. Nelle due settimane precedenti la nascita, in una lotta contro il tempo, la mamma è stata ricoverata per scompenso ingravescente del bambino nel reparto di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria. Diretta dalla professoressa Chiara Benedetto, di cui è referente il professor Luca Marozio.

Durante il ricovero, per guadagnare giorni preziosi vista l’importante prematurità del feto, sono state somministrate alla mamma, con successo, terapie innovative discusse collegialmente tra tutti gli operatori coinvolti per correggere lo scompenso fetale. È stato così possibile arrivare a 33 settimane.

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