In arrivo nuovi posti di lavoro tra agosto e ottobre, 31 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020. La crescita dell’occupazione coinvolge principalmente il turismo e la ristorazione, senza risparmiare l’industria e le costruzioni.

Il mercato del lavoro piemontese mostra alcuni incoraggianti segnali di ripresa. A favorire l’occupazione c’è senza dubbio la ripartenza dei settori legati all’hospitality, al turismo e alla ristorazione, che erano rimasti “congelati” durante le fasi più critiche dell’emergenza pandemica.

Stando a quanto emerge da un’analisi dell’Agenzia Piemonte Lavoro – ente accreditato a promuovere le politiche attive del lavoro sul territorio regionale – tra agosto e ottobre 2021 verranno assunte 31mila risorse in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il saldo è in positivo (+11mila posti di lavoro) anche se paragonato ai medesimi tre mesi del 2019, prima cioè che la pandemia scatenasse una crisi del mercato del lavoro.

Nella regione servono in particolare camerieri e operai, ma anche autisti, magazzinieri, facchini e addetti allo spostamento delle merci. A questo proposito, il portale camerieri.it di Jobtech può essere un ottimo punto di contatto tra chi cerca e chi offre lavoro come cameriere, cuoco, bartender o addetto di sala. Rivolgendosi all’agenzia per il lavoro, i ristoratori che necessitano di personale competente e preparato hanno l’opportunità di trovare rapidamente professionisti qualificati in cerca di un impiego, corrispondenti alle esigenze espresse dal cliente.

Secondo gli analisti, tra agosto e ottobre 2021 i nuovi posti di lavoro nel turismo e nella ristorazione in Piemonte saranno il 52,6% in più di quelli attivati nell’identico periodo dello scorso anno. Oltre ai camerieri, si cercano persone da inserire nell’industria alla conduzione di macchinari, addetti alla logistica, responsabili di vendita e addetti alle attività relative al commercio.

La crescita dell’occupazione pone tuttavia imprenditori e professionisti di fronte a una sfida. Quella di ridurre e colmare il gap di competenze che troppo spesso si manifesta tra i lavoratori del nostro Paese. La regione Piemonte è intenzionata ad affrontare il problema con il supporto degli enti di formazione, ai quali sono destinati 8 milioni di euro provenienti dall’Fse. Il Fondo sociale europeo è infatti lo strumento principale che l’Unione Europea ha messo a disposizione al fine di sostenere l’occupazione dei cittadini residenti negli Stati membri. Del resto, è la stessa assessora al lavoro e all’istruzione del Piemonte, Elena Chiorino, a sottolineare che l’imminente ripresa occupazionale non può prescindere dal rafforzamento della formazione personale.

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