Luigi Oste, 62 anni, è stato arrestato ieri sera. L’uomo è originario di piazza Armerina, in provincia di Enna. E’ stato fermato dalla polizia in quanto sospettato di aver ucciso Massimo Melis, freddato con un colpo di pistola alla tempia la notte del 1 Novembre in via Gottardo.
Il movente sarebbe passionale: l’uomo si era invaghito della barista Patrizia Cataldo, amica di Melis. La donna è dipendente di un bar della periferia Nord di Torino. Aveva già avuto una relazione con Melis precedentemente. Oste aveva conosciuto la Cataldo proprio nel locale in cui lavorava. E qui il 62enne avrebbe provato un approccio nei suoi confronti, respinto in maniera educata dalla donna.
L’uomo però si è incaponito, diventando insistente. Vedendo rispuntare nella vita della donna un altro uomo lo ha visto come un rivale in amore. Con il passare delle settimane la gelosia è cresciuta, sfociando nell’omicidio.
L’omicidio di Massimo Melis
La dinamica è chiara: Melis è stato freddato a bruciapelo nella sua auto con un colpo esploso, quasi sicuramente, da un revolver calibro 38. Il tutto dopo che Melis aveva accompagnato la Cataldo verso casa ed era risalito in auto.
Confermata quindi la pista della gelosia.
Le altre piste
Anche se gli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla pm Chiara Canepa, non hanno tralasciato anche altre piste. Melis infatti avrebbe avuto un problema finanziario. La casa che aveva comprato era infatti finita all’asta: gli inquilini rumeni non gli pagavano l’affitto e le spese condominiali, con il conseguente aumento del debito con la banca. Debito che aveva messo in seria difficoltà l’autista della Croce Verde.
Alla fine però le indagini hanno portato al movente passionale. Grazie anche all’ausilio delle telecamere in zona e dell’analisi dei tabulati telefonici.