“Sua madre è morta”, ma era viva. Ecco come è andata la storia, degna di un film di Dario Argento, all’ospedale Maria Vittoria di Torino. È accaduto il primo giorno di Febbraio, tra le 23 e le 3 del mattino, ma la notizia è stata raccontata solo ora.
Nel pronto soccorso dell’ospedale era arrivata in ambulanza Maria Teresa Polito, di 62 anni. Le sue condizioni precarie per un brutto tumore alla gola si erano aggravate: Laura Maso, la cognata, dichiara a Cronaca Qui: “ci dissero subito che le speranze erano pochissime e che ci dovevamo preparare al peggio. Ma lei era ancora presente, anche se a tratti cadeva in un torpore profondo”.
A quel punto Maria Teresa viene aiutata a respirare con l’ossigeno. È collegata a un monitor, tramite il quale vengono controllati i suoi parametri vitali attraverso dei grafici complessi.
La sua situazione è grave e verso le 23, secondo i sanitari, le sue condizioni si aggravano. La linea sullo schermo forse diventa piatta.
“Sua madre è morta”, ma era viva. Ecco come è andata
E così senza ulteriori controlli approfonditi, qualcuno pronuncia la fatidica sentenza di morte. Il suo corpo inanimato diventa un “corpo da gestire” privo di cure visto che è dichiarata deceduta. Scatta così la macchina per avvisare i famigliari. Qualcuno chiama la figlia: “sua madre è morta, predisponete i funerali, ci dispiace’. La pratica è così definita e ora la famiglia a lutto pensa solo alla pratica all’ospedale Maria Vittoria per quanto concerne i funerali.
Ma a quel punto, quando tutto è pronto e gli addetti alle onoranze funebri si affrettano a preparare la defunta, Maria Teresa comincia a muoversi, forse rantola, o si agita sulla barella. E così alle 3 di notte qualcuno si rende conto che non è morta. E nel cuore della notte qualcuno chiama a casa alle Vallette: ’Pronto? Volevamo informarla che sua madre è ancora viva. È stato solo un errore, è normale, può capitare’.
Maria Teresa è tornata così sulle sue gambe a casa sua.