Il presidente Alberto Preioni, a nome di tutti i consiglieri del gruppo Lega Salvini Piemonte, commenta così l’istituzione della zona rossa da parte del nuovo Dpcm del governo Conte.
“Agendo con il favore delle tenebre come è ormai suo costume, il governo Conte ha compiuto il capolavoro della sua autocrazia. Calpestando le prerogative delle Regioni, ignorando le proposte avanzate dalla Lega in parlamento che puntavano a un contrasto della pandemia che ne mitigasse anche le conseguenze economiche, abbandonando centinaia di migliaia di onesti lavoratori al proprio destino, si è deciso che il Piemonte è in zona rossa e che da domani tornerà il lockdown. Un’imposizione che Conte e il suo ministro della Salute Speranza hanno ratificato sulla base di dati che restano confinati nelle segrete stanze del Comitato tecnico scientifico, senza spiegarne i criteri di oggettività e senza che le Regioni abbiano avuto voce in capitolo nelle valutazioni.
Visto il quadro pandemico dei suoi territori, con profondissime differenze tra grandi città e piccoli comuni, il Piemonte aveva chiesto che venissero adottati approcci differenziati per evitare una chiusura totale: Roma ce l’ha impedito. Ora restano le macerie del futuro di migliaia e migliaia di cittadini piemontesi ai quali viene negato il diritto alla sopravvivenza economica e verso i quali è rivolta la prima, concreta azione della Lega Salvini Piemonte.
Una legge, della quale ci faremo primi firmatari, per una tassazione extra per tutta la durata della pandemia delle grandi multinazionali dell’e-commerce, le uniche che trarranno profitto dalle sofferenze della nostra economia di vicinato. Risorse che saranno integralmente destinate al ristoro delle perdite patite dalle attività commerciali e delle partite Iva costrette alla chiusura, e che dovranno aggiungersi a quelle che il Governo dovrà stanziare con il massimo dell’urgenza, contestualmente all’entrata in vigore del Dpcm. Soprattutto, bisogna bloccare la tassazione e la macchina della riscossione fino a tutto il 2021: la pace fiscale necessaria perché i nostri lavoratori possano sopravvivere a questo Tsunami che Conte e i suoi ministri hanno scatenato sulle loro esistenze in maniera unilaterale”.