Una richiesta diretta al Rettore dell’Università, chiedendo di abolire le more sulle tasse universitarie in momento di crisi. A mandare la lettera è l’associazione studentesca universitaria “Siamo Futuro Piemonte”. Attiva anche in questo periodo difficile per esprimere proposte concrete in favore degli studenti.
È stata quindi inviata una lettera al rettore Geuna. Gli studenti richiedono la possibilità di sospendere la messa in mora per tutti quegli studenti che si trovano in situazioni di difficoltà economica. Molte famiglie, infatti, non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione o i ristori governativi. Molti studenti che svolgevano lavori stagionali per potersi pagare gli studi, si trovano da mesi fortemente limitati in questa loro fondamentale attività.
La lettera al Rettore: abolire le more delle tasse universitarie
Parte del contenuto della lettera. “Considerati i ritardi riscontrati da molti nell’accesso ai servizi dei CAF e rilevato altresì come la DAD abbia portato gli studenti a concentrarsi su aspetti inediti, a non poter essere direttamente a contatto con gli uffici universitari e con tutti quei servizi normalmente erogati dall’Università in presenza, oltre che – in particolare per gli studenti del primo anno – una più complicata consapevolezza delle dinamiche universitarie. Nonostante questa situazione, si è registrato un incremento degli iscritti”.
“Alla luce di queste considerazioni – concludono i rappresentanti dell’associazione studentesca – non è nostra intenzione chiedere una riduzione delle tasse. Consapevoli delle spese fisse per le quali sarebbe più opportuno un intervento ministeriale. La nostra richiesta, pertanto, è quella di abolire tutte le more previste per i ritardi nei pagamenti. Ipotizzando che ciò non squilibri le previsioni del bilancio di Ateneo”
Gabriele De Simone e Gian Marco Moschella, rispettivamente coordinatore di Siamo Futuro nord-ovest e responsabile di Siamo Futuro Piemonte: “Auspichiamo un riscontro positivo da parte del rettore. Poiché si tratta di una proposta di buon senso in favore di tutti gli studenti che frequentano l’università di Torino”.