Una sommossa scoppiata nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino è stata fermata dalle forze dell’ordine, evitando una potenziale fuga di massa. Gli abitanti del quartiere Mirafiori hanno assistito a scene di caos con detenuti urlanti e sirene della polizia che bloccavano le strade attorno alla struttura.
Dettagli della Rivolta
Alle 21 di giovedì 1 agosto, circa cinquanta detenuti hanno dato inizio alla rivolta, armati di bastoni e appiccando un incendio nel primo padiglione del carcere. Diversi uffici, tra cui quello del comandante della polizia penitenziaria e la sala regia, sono stati distrutti, con porte e vetrate danneggiate. Dieci agenti sono rimasti intossicati, mentre dodici detenuti sono stati portati in ospedale per accertamenti medici.
Tentativo di Evasione Sventato
L’obiettivo della rivolta sembrava essere una fuga di massa, ma l’intervento delle forze dell’ordine ha impedito che accadesse. I rivoltosi hanno cercato di fuggire verso il campo sportivo, ma sono stati rapidamente confinati nella palestra del carcere. Le strade attorno alla struttura sono state bloccate e pattugliate in cerca di eventuali evasi, con la polizia e numerosi vigili del fuoco presenti sul posto.
Sovraffollamento e Condizioni del Carcere
Il carcere Ferrante Aporti attualmente ospita 52 giovani detenuti, superando la sua capienza massima di 42 posti, aggravando le tensioni all’interno della struttura.
Disordini anche al Carcere delle Vallette
Parallelamente, il carcere per adulti Lorusso-Cutugno, situato nel quartiere delle Vallette, ha vissuto una giornata di disordini. Un detenuto si è barricato nel padiglione B minacciando gli agenti con spranghe, e in seguito, una rissa tra detenuti ha portato a ulteriori violenze, con una guardia minacciata con una lametta. Incendi di materassi hanno causato intossicazioni leggere a due detenuti e due agenti, e alcuni cancelli della terza sezione sono stati sfondati. Il padiglione B, epicentro della protesta, ospita oltre 400 detenuti su un totale di 1400.
Reazioni delle Autorità
Dichiarazioni della Garante dei Detenuti
Monica Gallo, garante dei detenuti di Torino, ha espresso preoccupazione per i continui disordini, sottolineando la necessità di misure urgenti per ridurre il sovraffollamento nelle carceri torinesi.
Critiche dell’Osapp
Gerardo Romano e Leo Beneduci dell’Osapp hanno criticato la gestione delle carceri italiane, evidenziando l’inefficienza e la mancanza di competenze al vertice dell’amministrazione penitenziaria. Hanno invitato le autorità politiche a visitare le carceri per comprendere meglio la situazione.
Gli eventi nei carceri di Torino evidenziano una crisi del sistema penitenziario italiano, con problemi di sovraffollamento e gestione inefficace. Le autorità locali e nazionali sono chiamate a intervenire con urgenza per prevenire ulteriori disordini e migliorare le condizioni di detenzione.