Se il governo italiano scende nei sondaggi e nella credibilità, l’opposizione non naviga in acque migliori. Sono tanti gli elettori di centrodestra che vorrebbero qualcosa in più dai partiti di riferimento, ovvero Lega e Fratelli d’Italia.
Al momento, infatti, nella sfera “sovranista” italiana i più movimentati sono i movimenti e le associazioni che non siedono su poltrone istituzionali.

“Cosa potremmo fare di più se il governo continua ad ignorarci?” dice genericamente qualche membro dei partiti. Probabilmente qualcosa in più rispetto a flash mob e foto/video per i social, contando che siedono in comune, regioni fino al Parlamento?
Ricordiamoci che il centrodestra guida 14 regioni, la maggioranza delle regioni italiane: possono coordinarsi, ribellarsi e varare ordinanze su ordinanze in contrasto con i DPCM di questo governo. Tante, tantissime ordinanze in questo periodo ingorgherebbero istituzionalmente la situazione e presumibilmente obbligherebbe il governo a scendere a patteggiare o ad ascoltare.

Con l’organizzazione dei partiti, i soldi degli eletti e la visibilità mediatica, ad esempio, potrebbero attivamente sostenere una ribellione “ufficiale”, come avviene in alcune regioni autonomiste: bar e ristoranti a norma aperti, come anche cinema e teatri, funivie, coprifuoco ecc. In Trentino sta andando così e nonostante il ministro Boccia impugni le ordinanze al TAR, ci sarebbe tempo per respirare. Certo, ci sarebbero problemi, avvocati e politici da mettere in campo, però questa sarebbe una vera opposizione basata sulla guerriglia istituzionale. Che solo chi sta dentro le Istituzioni può fare.

Gli italiani il loro lo stanno facendo: vanno in piazza a migliaia, in ogni città, quasi ogni giorno. C’è qualche violenza? Sì, è normale nelle piazze eterogenee, sia perchè diventano ricettacolo di chiunque voglia fare casino, sia perchè la rabbia è molta. Basterebbe stare in strada per scoprirlo. Se le opposizioni vogliono continuare ad avere credibilità, dovranno ragionarci sopra e dare delle risposte perchè, ce lo insegna Renzi e altri prima di lui, dal 40% al 3% ci vuole davvero poco.

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