Escono in semilibertà i manager Thyssen dichiarati colpevoli per il rogo divampato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 nell’acciaieria di corso Regina Margherita.
I parenti della vittime rispondo con un sit-in di protesta e gridano tutta la loro rabbia: “È una vergogna. Non è giusto, questa non è una condanna, è libertà. Ci ha chiamato ieri a mezzanotte il ministro della Giustizia Bonafede per rassicurarci, ma noi ora non crediamo più a nessuno. Non ai politici e non alla magistratura”.
I parenti questa mattina Giovedì 18 Giugno si sono assiepati davanti ai cancelli del Palazzo di giustizia di Torino. Chiedono inoltre di incontrare il procuratore generale Francesco Saluzzo, dopo che ieri il Tribunale di Essen ha concesso ai due top manager tedeschi Harald Espenhahn e Gerard Priegnitz la semilibertà.
«Dopo 13 anni, ancora promesse, ancora chiacchiere, ancora bugie – dicono i familiari – Ci vergognamo dell’Italia e della Germania. Non ci possono zittire con due parole. Non ce l’hanno messa tutta. Quando hanno dato l’estradizione avrebbero dovuto assicurarsi che questi due sarebbero finiti in galera».
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