(Adnkronos) –
Stellantis e i sindacati dei metalmeccanici hanno firmano un nuovo accordo per le uscite volontarie. Ad astenersi è la Fiom-Cgil, l’obiettivo di Stellantis è ridefinire il piano produttivo a seguito del grande cambiamento che sta attraversando l’automotive, non solo italiano ed europeo, ma su scala mondiale. La transizione energetica ha realmente cambiato lo scenario industriale, sempre più case costruttrici propongono auto elettriche autonome, connesse e innovative, nonostante la domanda non sia ancora tale da giustificarne ulteriori investimenti. Solo la Cgil non ha firmato l’accordo con il Gruppo Stellantis, secondo Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile del settore mobilità e Oreggia, coordinatore nazionale, questo accordo non è altro che una “azione di svuotamento degli stabilimenti Stellantis”. Secondo la Fiom-Cgil, la crisi produttiva del Gruppo Stellantis ha origine nella decisione di produrre nel nostro paese, auto elettriche, che non hanno avuto il riscontro aspettato, scelta che hanno obbligato a “una riduzione continua dell’organico, ad incertezze per il futuro della produzione e a un ingente utilizzo di risorse economiche”.
Tutte le sigle sindacali il 12 aprile scenderanno in piazza a Torino, l’obiettivo è quello di rivendicare il diritto ad avere un futuro insicuro. Secondo la Fiom, occorrono investimenti nella ricerca e sviluppo ma anche nuovi modelli affinché riparta la domanda, gli incentivi all’uscita di lavoratori prossimi al pensionamento non sono compensati dall’assunzione di giovani, questo è un passaggio che sarebbe utile per il futuro del Gruppo. Il prossimo 3 aprile, il Presidente della Regione Piemonte, Cirio, incontrerà i sindacati in vista dello sciopero generare. La mobilitazione di tutte le sigle sindacali il 12 aprile, vuole rivendicare il diritto a un futuro industriale, di lavoro e di dignità dei lavoratori. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)