L’emergenza sanitaria a Venaria Reale non è purtroppo solo legata al Coronavirus ma bensì alla quasi totale mancanza di infrastrutture sanitarie. La città della Reggia, che ha oltre 33mila abitanti, non è più dotata da un vero e proprio polo ospedaliero. I tagli alla sanità hanno prima chiuso oltre dieci anni fa il reparto maternità dell’ospedale, e infine hanno chiuso definitivamente dal 1 Febbraio 2020, l’intera struttura di piazza Annunziata 4 spostando parzialmente alcune attività dell’ex ospedale nel poliambulatorio polifunzionale di via Don Sapino 152.

L’emergenza covid ha interrotto anche le l’attività di quest’ultimo poliambulatorio e della sede dell’asl 3 Venariesi di via Silva 4, rendendo di fatto la città senza alcun riferimento sanitario.
Il centrodestra ha chiesto la riapertura almeno del pronto soccorso per le emergenza dichiarando tramite il candidato sindaco Fabio Giulivi, di aver sollecitato tale provvedimento al presidente della regione Alberto Cirio e all’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi, affermando che soprattutto i pazienti più anziani “hanno grosse difficoltà a raggiungere i pronto soccorso di Rivoli Cirié o il Maria Vittoria di Torino”.

Anche Tonino Cuttaia, esponente cittadino di CasaPound chiede a gran voce la riapertura immediata del polo sanitario ponendo l’accento anche su ulteriori problematiche correlate: “In caso di necessità i malati si dovranno recare all’ospedale di Rivoli o a quello di Cirié. L’antico ospedale di Venaria fu aperto circa 400 anni fa, oggi i tagli alla sanità, che sappiamo benissimo quanti danni fatto ai cittadini, hanno portato alla chiusura di questo riferimento cittadino per la cura e il primo soccorso dei Venariesi”. “Inoltre” – continua Cuttaia – “per collegare il centro di Venaria all’ospedale di via Don Sapino, fu allestito un collegamento navetta GTT V2, ancora in servizio quindi regolarmente pagato a Gtt stessa e praticamente inutilizzato”.

L’ospedale ora è in attesa di essere venduto a privati per farne un albergo o altro, quindi a Venaria non si può più nascere, essere curati o morire.

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