Una condanna di quattro anni e sei mesi per il quarantacinquenne biellese accusato di aver molestato, nell’arco di nove anni, più volte la figlia minorenne di una coppia di amici.

Decisiva la testimonianza della stessa ragazzina, che a soli quindici anni era stata in grado di ricostruire quei nove anni d’inferno alla presenza di una psicoterapeuta.

Le violenze erano cominciate quando la bambina aveva 6 anni e proseguite fino ai 15 anni. Solo a quel punto un’amica della ragazza, notando in essa evidenti segni di malessere dove era arrivata a procurarsi delle ferite tagliandosi, ha ricevuto la confessione dell’amica, dando il via alle indagini e alla terribile scoperta.

Anche alla madre i segnali di quel disagio profondo non erano però sfuggiti e allora la donna l’aveva portata dagli specialisti del reparto di neuropsichiatria infantile dell’Asl. Questi erano riusciti a far emergere il segreto che tormentava la giovane.

Molestie, consumate durante la frequentazione abituale delle due coppie, quando la giovane aveva appena sei anni, approfittando della fiducia che in lui riponevano i genitori, una volta rimasti soli l’uomo la toccava nelle parti intime, aveva cercato di baciarla e di farsi toccare.

Una ricostruzione che nelle conclusioni è stata contestata integralmente dalla difesa, nei nove anni in cui sono avvenuti gli abusi nessuno si sarebbe accorto di quanto accadeva, nonostante in casa fossero presenti i genitori della giovanissima e la moglie dell’imputato.

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