“Azione voterà convintamente No al referendum sul taglio dei parlamentari”, inizia così la dichiarazione di Carlo Calenda, che spiega “oggi il Parlamento italiano ha sostanzialmente due problemi. Il primo è il bicameralismo perfetto paritario come si dice cioè il fatto che Camera e Senato fanno esattamente lo stesso lavoro, anzi il Senato duplica il lavoro della Camera. E dunque i processi legislativi sono complicati, farraginosi, lunghi, e spesso le maggioranze sono addirittura diverse o comunque non hanno gli stessi numeri nella Camera e nel Senato: ciò rende i Governi instabili e complicato governare e legiferare. Il secondo elemento è che i cittadini non scelgono i propri parlamentari. I parlamentari sono scelti dalle segreterie di partito, che spesso hanno una qualità molto molto scadente. Ecco il referendum non risolve nessuno di questi due problemi”.
Secondo Calenda quindi il referendum non risolverà nessuno dei “problemi” evidenziati dagli stessi pentastellati, ma non solo “aggiungo anche un elemento: avremo un Parlamento che è più distante dai cittadini, perché un parlamentare rappresenterà 151mila cittadini italiani e questo farà si che ancora di più di oggi, sarà il numero più ampio che ci sarà in Europa. Quindi la distanza sarà la distanza maggiore che in Europa e questo farà si che il parlamentare sarà sempre meno conosciuto dal cittadino che lo può votare”.
“Tutto questo Referendum è una pagliacciata, ed è una pagliacciata portata avanti da un Movimento, che è il Movimento 5 Stelle che ha appena fatto una cosa inaudita. Cioè dopo aver fondato tutto il suo racconto sul limite dei due mandati (che diceva sostanzialmente “Noi siamo in politica per poco. Non diventiamo professionisti della politica, torneremo al nostro lavoro normale”), tutto questo se lo sono rimangiato” conclude il leader di Azione.