Regione Piemonte, Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta hanno deciso di collaborare per facilitare la riapertura degli oltre 1500 oratori piemontesi, importanti nel loro ruolo educativo, attraverso la condivisione di un protocollo d’intenti che si focalizza sulle esigenze delle giovani generazioni, sul riconoscimento della specificità degli oratori, sul sostegno concreto alle loro figure educative e sulla promozione delle diverse attività, ma anche attraverso il Tavolo Oratori Piemontesi (T.O.P.); si tratta di un organismo formato da esponenti dell’Assessorato regionale alle Politiche sociali e della Consulta regionale di Pastorale giovanile.
Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (Forza Italia) ha ricordato che per aiutare i servizi educativi complementari in questa fase di emergenza (centri estivi comunali e quelli organizzati dal sistema degli oratori) sono stati messi a disposizione circa 12 milioni di euro (9,7 da parte dello Stato e 2 dalla Regione Piemonte tramite i fondi europei).
L’Assessore regionale all’Istruzione e al Lavoro Elena Chiorino scrive su Facebook “abbiamo stanziato 12 milioni di euro per la riapertura di 1500 oratori piemontesi. La funzione sociale svolta da questi luoghi, che affondano le radici nel passato e nella tradizione, è molto importante. Soprattutto in questo momento: dopo mesi bui i ragazzi hanno bisogno di trascorrere l’estate insieme, con la restituzione del sacrosanto diritto alla società, per troppi mesi a loro negato”.
Il governatore Alberto Cirio ha inoltre dichiarato “Noi crediamo nel valore sociale degli oratori per l’educazione dei nostri figli e per le nostre comunità e per questo desideriamo valorizzarli. Con questo protocollo, per la prima volta, il loro ruolo viene riconosciuto in modo istituzionale e si gettano le basi per un lavoro di confronto costante. C’è l’intenzione di condividere la futura programmazione e avviare l’aggiornamento della legge regionale n,26/2002 sugli oratori, che ha quasi 20 anni e ha bisogno di essere attualizzata. Verrà finanziata annualmente con stabilità, perché l’attività degli oratori per noi è fondamentale e lo è ancor di più in un Paese dove si è pensato di far ripartire il campionato di calcio prima delle scuole. Quando le famiglie vanno a lavorare i bambini hanno bisogno di un posto in cui stare, e lo Stato non può non pensare alle soluzioni di sicurezza e di valore educativo. Noi oggi le diamo con un progetto concreto, ma in cui crediamo anche sotto il profilo ideale e spirituale”.
Monsignor Nosiglia ha infine detto “il lavoro svolto insieme ha prodotto buoni frutti grazie ad un confronto sereno e costruttivo che per la prima volta ci ha consentito di predisporre un protocollo stabile e durevole che rappresenta il riconoscimento della fondamentale realtà degli oratori per l’educazione dei ragazzi e le necessità delle famiglie. Gli oratori estivi riprenderanno secondo le modalità stabilite dalle normative ma salvaguardandone il ruolo. Nei mesi scorsi abbiamo condotto in e-learning la formazione degli educatori, che ci assicura sulla serietà del lavoro che svolgeranno. Auspico che i Comuni che saranno destinatari delle risorse stanziate da Governo e Regione tengano conto della specificità degli oratori, che rappresentano realtà di prim’ordine sotto i profili sociale e popolare, soprattutto per chi non ha la possibilità di permettersi una vacanza”.