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Gli Stati Uniti hanno chiesto un voto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una bozza di risoluzione a sostegno del piano elaborato dall'Amministrazione Biden per un ''cessate il fuoco immediato'' tra Hamas e Israele e ''il rilascio degli ostaggi''. Come ha spiegato Nate Evans, portavoce della delegazione Usa all'Onu, ''gli Stati Uniti hanno chiesto che il Consiglio di sicurezza si esprima con un voto a sostegno della proposta sul tavolo''. Non è stata indicata una data per il voto. Il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà oggi in Egitto e poi in Israele nell'ambito degli sforzi per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi. Alle 13.30 ora locale, le 12.30 in Italia, il capo della diplomazia di Washington incontrerà al Cairo il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi. Quindi volerà a Gerusalemme, dove alle 17.55 ora locale (le 16.55 in Italia) vedrà il premier israeliano Benjamin Netanyahu e alle 19.30 a Tel Aviv il ministro della Difesa Yoav Gallant. La visita di Blinken in Israele arriva all'indomani dell'uscita largamente annunciata – e poi rinviata di un giorno, dopo la liberazione di quattro ostaggi in un'operazione a Gaza – da Benny Ganz dal governo di unità nazionale.
Gli Houthi yemeniti hanno danneggiato due navi commerciali in attacchi missilistici nel Golfo di Aden nelle ultime 24 ore. Lo ha affermato il Centcom, il Comando Centrale degli Stati Uniti. In particolare gli Houthi hanno colpito la Tavvishi, una nave portacontainer battente bandiera liberiana e di proprietà svizzera, con un missile balistico antinave, afferma il Centcom aggiungendo che la nave è stata danneggiata, ma nessun membro dell'equipaggio è rimasto ferito. Due missili lanciati dagli Houthi hanno poi colpito la Norderney, una nave mercantile di proprietà tedesca che operava sotto bandiera di Antigua e Barbados, afferma il Centcom. Anche quella nave ha subito danni, ma nessun membro dell'equipaggio è rimasto ferito e la nave ha continuato il suo viaggio. Intanto il ministro e presidente di 'Resilienza per Israele' Benny Gantz ha annunciato le sue dimissioni dal governo di emergenza, sottolineando che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "ci sta impedendo di raggiungere una vera vittoria". Il suo partito si era unito alla coalizione dopo il 7 ottobre per il bene del Paese, anche se "sapevamo che era un cattivo governo" e da allora ha visto le considerazioni strategiche messe da parte per ragioni politiche, ha spiegato Gantz. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)