Gli investimenti sostenibili negli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale, con i risparmiatori che sono sempre più propensi a allocare i propri capitali nel settore della Green Economy, in virtù della rinnovata sensibilità per le tematiche ambientali e per le possibilità di profitti molto allettanti.

L’economia verde, infatti, è divenuta terreno fertilissimo da una parte per guadagnare e dall’altra per operare sullo stesso piano dei Governi internazionali che hanno messo la salvaguardia dell’ambiente e la sostenibilità al centro delle proprie agende del breve e lungo periodo.

In questo contesto, le aziende e i player finanziari hanno cambiato radicalmente il loro approccio, sottolineando a più riprese la loro attenzione per la responsabilità sociale e protezione del Pianeta, realizzando convincenti campagne pubblicitarie dal forte impatto emotivo.

Il pericolo di greenwashing

Parallelamente a coloro che operano in buona fede e con la reale voglia di cambiare i propri processi per rendere il nostro Pianeta un luogo migliore, sono molte le realtà imprenditoriali e finanziarie che, alla luce di questo grande interesse verso la sostenibilità, stanno sfruttando il momento per migliorare la loro reputazione, dimostrandosi eco-friendly con attività di marketing o iniziative orientate in realtà solo alla propria convenienza.

Stiamo parlando di quello che viene comunemente definito greenwashing, una strategia di comunicazione che fa leva sull’emotività attraverso l’uso di immagini e messaggi evocativi con l’obiettivo, come detto, di essere percepiti in modo positivo dalla comunità e aumentare la propria fetta di clienti o investitori e quindi il fatturato.

In questo modo, da una parte si tende a elogiare eccessivamente la propria mission e vision sostenibile e dall’altra “nascondere” o rendere marginali tutti gli altri aspetti societari che con la sostenibilità non hanno nulla a che fare.

Le strategie di greenwashing maggiormente utilizzate tendono a enfatizzare alcune caratteristiche “green” di un bene o un prodotto, sottacendo gli attributi inquinanti e non certamente sostenibili, con indicazioni generiche, informazioni fuorvianti e dati vaghi.

Secondo la normativa vigente in Italia, chi si macchia di greenwashing è soggetto al controllo da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e tale attività è considerata pubblicità ingannevole, con sentenze che nel recente passato hanno coinvolto grandi realtà imprenditoriali nazionali ed estere.

Un modo per verificare l’effettiva attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità è quello di constatare la presenza di certificazioni ambientali, come gli standard europei EMAS, gli ISO 140001 e il GRS internazionali.

I vantaggi di investire sostenibile

Fatta questa doverosa precisazione, oggi è possibile investire davvero nello sostenibilità, con vantaggi rilevanti non solo per la collettività e l’ambiente, ma anche ovviamente per il risparmiatore, specie in un periodo come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da incertezza dei mercati, altissima inflazione, svalutazione della moneta e rendimenti molto bassi.

Gli investimenti sostenibili, infatti, oltre ad avere un profilo di rischio contenuto, essendo il loro andamento decorrelato dai mercati finanziari, come dimostrato durante la recente crisi economica per la quale la Green Economy ne ha risentito solo marginalmente, offrono rendimenti molto superiori rispetto alle metodologie di investimento ritenute “sicure” come i depositi bancari, in un contesto, oltre tutto, in cui la moneta ha perso grande valore nell’ultimo periodo.

A questo si aggiunge la possibilità di anticipare i tempi rispetto alle decisioni dei governi che, come hanno già concretamente fatto, daranno nell’imminente futuro un’ulteriore stretta normativa e sanzionatoria per quelle realtà che non si sono adoperate per la sostenibilità, senza contare il grande piano di agevolazioni, sgravi fiscali e contributi per la crescita delle imprese più virtuose in questo senso.

Tutti elementi che rendono gli investimenti sostenibili una reale opportunità di guadagno per il risparmiatore. Al riguardo, proprio per il rischio di greenwashing sopracitato e per il reale pericolo di interlocutori poco affidabili che stanno approfittando di questo momento, è sempre bene rivolgersi a piattaforme serie e professionali che, prima di proporre un progetto sul quale investire, abbiano condotto un’approfondita analisi sui proponenti e sul loro reale interesse verso la componente ambientale.

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