(Adnkronos) – "Le crescenti tensioni geopolitiche nel Mar Rosso pongono una seria minaccia per il tessuto imprenditoriale italiano e per il commercio del nostro Paese con i paesi asiatici. Gli attacchi armati dei ribelli Houthi contro le navi commerciali nella regione stanno spingendo numerosi operatori logistici internazionali a considerare la circumnavigazione dell'Africa, con un conseguente aumento notevole dei costi di trasporto e dei tempi di consegna. Tale scenario comporta conseguenze negative per le nostre aziende che operano nei mercati asiatici, una componente significativa delle esportazioni italiane". Così, con Adnkronos/Labitalia, Massimo dal Checco, presidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo, sulla crisi nel canale di Suez. Secondo dal Checco "il rischio di un'escalation nella delicata regione del Bab-al-Mandeb, uno dei checkpoint più strategici nell'economia globale, potrebbe, inoltre, ridurre l'importanza del Mediterraneo nelle rotte marittime internazionali. L'aggravarsi della situazione sicuritaria nella regione costituisce un serio rischio per le aziende italiane, soprattutto per le pmi. Da un lato, si profilano rischi legati all'aumento dei costi di produzione dovuti alla scarsa disponibilità di materie prime, in particolare quelle provenienti da Cina e India. Dall’altra, c'è il rischio di un aumento dei costi dell'energia nel caso in cui il traffico marittimo dai Paesi del Golfo subisca contraccolpi, in un contesto ancora condizionato dalle conseguenze della guerra russo-ucraina", conclude. —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)