(Adnkronos) – La "Forma squadrata con taglio" di Henry Moore torna a nuova vita: l'intervento conservativo avviato il 28 agosto è terminato e adesso la scultura, che dal 1974 troneggia in piazza San Marco nel centro di Prato, liberata dai ponteggi, è nuovamente visibile in tutta la sua monumentale bellezza, in vista del cinquantesimo anniversario della sua collocazione nella città capitale del tessile. Considerata uno dei massimi esempi di scultura contemporanea presenti in Italia, l'opera dell’artista inglese Henry Moore, nota in tutto il mondo dopo la mostra fiorentina di Forte Belvedere del 1972, è diventata nel tempo uno dei simboli di Prato. L'esposizione agli agenti atmosferici e inquinanti, comporta però la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo stato di salute della scultura. L'intervento, finanziato grazie all'erogazione liberale da parte di una privata cittadina, è stato effettuato da Laura Conca Restauri, e ha visto – a distanza di undici anni dall’ultimo restauro – un estensivo lavoro di pulitura dell’intera superficie marmorea, seguito da consolidamento, stuccatura, integrazioni volumetriche e stesura di una pellicola protettiva idrorepellente traspirante a base silossanica. E, adesso, la "Forma squadrata con taglio" è tornata all'originale splendore, in tempo per poter festeggiare – nel 2024 – il cinquantesimo anniversario dal suo arrivo a Prato. Era infatti il 22 giugno 1974 quando, con una solenne cerimonia ufficiale, l'opera fu collocata al centro di piazza san Marco, dopo essere stata acquistata dall'Amministrazione comunale, dall'Azienda di Turismo e dalla Cassa di Risparmio di Prato grazie all'intercessione di due collezionisti pratesi, Giuliano Gori e Loriano Bertini (che poi hanno anche concorso all'acquisto). L'arrivo a Prato della "Forma squadrata con taglio" era successivo alla grande esposizione del 1972, che la città di Firenze dedicò a Moore al Forte Belvedere, considerata una delle dieci mostre più importanti di tutto il Ventesimo secolo, che decretò la definitiva consacrazione dell'artista britannico come uno dei più influenti del Novecento. E, tra i lavori di Moore esposti al Forte Belvedere, uno si impose su tutti: la "Forma squadrata con taglio" (Square Form with Cut), una scultura monumentale composta da trenta blocchi di marmo bianco provenienti dal monte Altissimo delle Alpi Apuane, precisamente dalla cava Mossa, realizzata presso il laboratorio Henraux a Querceta; la scultura è la più monumentale tra quelle create in quegli anni da Henry Moore, con aspirazione sempre più evidente a una forma architettonica. Un'opera che è adesso è legata indissolubilmente a Prato, da quasi mezzo secolo: fin dai primi anni della sua posa in opera, la "Forma squadrata con taglio" divenne infatti un simbolo della città, ed in particolare della sua aspirazione alla modernità ed al progresso industriale. Per l'assessore alla Cultura, Simone Mangani, "l'opera arrivò in città grazie al lavoro e all'interessamento di molti collezionisti, fra cui Giuliano Gori, e al Comune di Prato ed ha segnato l’inizio del grande amore della città per l'arte contemporanea sfociato quasi 15 anni dopo nella nascita del Centro Pecci. Oggi questo nuovo restauro, che ogni 10 anni circa viene effettuato per ripristinare l’opera dall’azione degli agenti atmosferici, avviene grazie alla donazione anonima di una cittadina pratese, segno del connubio tar pubblico e privato che si rinnovo nella tradizione di operosità e di attenzione ai beni culturali e ai beni comuni di questa città". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)