(Adnkronos) – "L'impegno di Gilead va avanti da oltre 30 anni per trasformare il decorso naturale delle patologie portando terapie innovative ai pazienti. L'esempio migliore è quello delle terapie per le epatiti virali. Se pensiamo che Gilead è stata la prima azienda nel 2014 a lanciare una terapia curativa per l'epatite C (Hcv), capiamo l'importanza che per noi ha quest'area terapeutica che è altamente strategica". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Carmen Piccolo, direttore medico di Gilead Sciences Italia, nell'ambito del Congresso Aisf – Associazione italiana per lo studio del fegato, che ieri e oggi a Roma ha richiamato esperti per fare il punto sulle epatiti virali. "Anche altre forme di epatiti sono nella nostra sfera di interesse – spiega Piccolo – Per l'epatite B il trattamento oggi a disposizione è molto efficace e tollerabile. Per la forma più grave, ovvero l'epatite cronica Delta, i cui pazienti per 40 anni sono rimasti orfani di trattamenti, Gilead ha lanciato una terapia che è in grado di arrestarne il decorso verso complicanze potenzialmente fatali per i pazienti". Non solo epatiti virali. Nell'ambito delle patologie epatiche, "con la recente acquisizione di Cimabay – sottolinea – Gilead entrerà auspicabilmente nell'ambito della colangite biliare primitiva, una patologia che ha un bisogno medico insoddisfatto molto alto. E quindi l'auspicio è quello di portare ai pazienti un trattamento che ad oggi ha dimostrato dati molto efficaci all'interno dei trial clinici. Quindi il nostro impegno va ampliarsi anche ad aree diverse da quella infettivologica per entrare in un'area di competenza più immunologica". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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