Il Belgio ha fatto la storia: dal 1° dicembre 2024 le escort possono essere assunte come dipendenti, garantendo loro tutele lavorative come assistenza sanitaria, ferie, contributi per la pensione e congedi di maternità. Questa legge rivoluzionaria è la prima al mondo a riconoscere il lavoro sessuale come una forma di occupazione subordinata, ma solleva anche molti interrogativi.
Le reazioni delle escort sul cambiamento in Belgio
Le opinioni tra le lavoratrici del settore sono divergenti. Alessia Mediterranea, intervistata da Escort Advisor, accoglie con entusiasmo la novità:
“Speriamo succeda anche in Italia, così possiamo essere tutte in regola.”
Dall’altro lato, Alessia Spa Deluxe critica il modello adottato:
“Essere dipendente di un bordello significa legalizzare lo sfruttamento. Preferisco essere indipendente senza tutela, piuttosto che mezza schiava.”
Queste dichiarazioni riflettono il dibattito tra chi vede il contratto come una conquista e chi teme che questo modello promuova lo sfruttamento mascherato da regolamentazione.
Il parere degli utenti di Escort Advisor
Anche gli utenti del sito si sono espressi sul tema. Zenzero69 da Brescia dubita che un’iniziativa simile possa attecchire in Italia:
“In un Paese bigotto come l’Italia la vedo difficile.”
Giovanni_97 da Parma, invece, è ottimista:
“Il sex work deve essere regolamentato con diritti. Perché dobbiamo restare indietro rispetto ad altre nazioni?”
Cosa prevede la nuova legge belga
La normativa belga si applica esclusivamente alle escort che lavorano in club o strutture regolamentate, lasciando fuori le lavoratrici indipendenti. Questo rappresenta un limite significativo, considerando che la maggior parte delle escort preferisce operare autonomamente per mantenere la propria libertà.
Mike Morra, fondatore di Escort Advisor, sottolinea:
“Il Belgio ha aperto una strada importante, ma c’è ancora molto da fare per tutelare le escort indipendenti. Il sex work è una scelta libera e legittima, e la politica italiana dovrebbe smetterla di alimentare luoghi comuni.”
Perché regolamentare il settore è importante
Una regolamentazione inclusiva che coinvolga anche le indipendenti potrebbe rappresentare un grande passo nella lotta contro lo sfruttamento e nella promozione dei diritti. Tuttavia, il dibattito resta aperto, con posizioni diverse che evidenziano quanto lavoro ci sia ancora da fare per riconoscere il sex work come una professione rispettabile e tutelata.