Ben 46 ristoranti con “Stelle michelin”, il Piemonte è la seconda regione d’Italia nella guida di riferimento dei ristoranti italiani.

Confermano le tre stelle Piazza Duomo dello chef Crippa ad Alba. Confermate anche le due stelle l’Antica Corona Reale di Cervere (Cuneo), La Madernassa di Guarene (Cuneo), Villa Crespi di Orta (Novara), il Piccolo Lago di Verbania.

Stelle Michelin in Piemonte, i nuovi ristoranti

Tra i 41 ristoranti con una stella due new entry, Piano 35 al grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, chef Christian Balzo. Anche Borgo Sant’Anna, a Monforte d’Alba dello chef Pasquale Laera, allievo pugliese di Cannavacciuolo, segnalato anche perché under 35. Conferma la stella dopo il cambio di chef Osteria dell’Arborina a La Morra (Cuneo).

Perde la stella, invece, Marc Lanteri al Castello, il ristorante nello storico castello di Grinzane Cavour. “Ho appreso con profonda amarezza – scrive, su Instagram, chef Lanteri – la mancata riconferma della stella e non nego che la prima reazione è stata quella di cercare di dare un giudizio al mio operato in questo ultimo e difficile anno. Quello che mi sento di dire – prosegue Lanteri – è che la guida non si giudica ma si accetta. Continuerò a lavorare con la stessa passione e una rinnovata volontà di percorrere la mia strada senza rammarichi verso nuove prospettive e obiettivi”.

Un particolare riconoscimento, la stella verde, è stato assegnato al Gardenia di Caluso guidato da Mariangela Susigan e a Casa Format dello chef Igor Macchia a Orbassano (Torino).
Nella guida non c’è più Combal.zero di Rivoli guidato da Davide Scabin per “chiusura per cessata attività o a tempo indeterminato”.

Guida e stelle Michelin, cosa sono

La Guida Michelin è una pubblicazione annuale, editata dall’omonima azienda francese di pneumatici Michelin. E’ uno dei maggiori punti di riferimento a livello internazionale per valutare la qualità di ristoranti, ma anche alberghi. Nacque come guida per i viaggiatori, trasformandosi in un punto di riferimento soprattutto per il cibo di qualità e gourmet.

I metodi di valutazione sono molto stringenti, ma soprattutto indipendenti. Non si può pagare per farne parte, questo per garantire la loro effettiva valenza e qualità.

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