(Adnkronos) – Dopo avere aspettato a lungo la soluzione ‘killer’ per la nuova mobilità, le case automobilistiche sembrano aver accettato l’idea che questa svolta non arriverà così presto. E nella necessità di dover comunque rendere più 'pulita' ed efficiente la mobilità dell’immediato futuro, si stanno muovendo verso un sistema fatto di incastri di tecnologie diverse, ognuna adattata ai diversi mercati, alle diverse infrastrutture e anche alle differenti disponibilità della clientela. Toyota – pur forte della sua supremazia sull’ibrido leggero – non ha mai spinto a tavoletta sul pedale dell’elettrico puro e nell’edizione 2023 dell’annuale forum Kenshiki – in cui propone anticipazioni sul suo futuro – ha confermato il suo approccio multi-tecnologico, sotto lo slogan di ‘Mobilità per tutti’ con una offerta che dovrebbe permettere di rispondere a ogni esigenza, anche se con una evidente moltiplicazione delle soluzioni (alcune delle quali a forte rischio di rapida obsolescenza). Il lodevole obiettivo del principale gruppo mondiale è quello – come ribadito da Simon Humphries, Chief Branding Officer e Head of Design di TMC, – della ‘libertà’ : “in Toyota crediamo che tutti debbano avere accesso alle opportunità che la mobilità offre, ovunque nel mondo, in qualsiasi situazione e senza lasciare indietro nessuno”. La stella polare – naturalmente – resta quella della riduzione dell’impatto ambientale e Toyota ha confermato gli impegnativi ma graduali obiettivi di neutralità carbonica in Europa, con un forte coinvolgimento sul fronte della produzione e della logistica. Ma gli occhi sono stati naturalmente puntati sui modelli in arrivo: all’evento di Bruxelles (destinazione ‘simbolica’ visti i vincoli che le normative comunitarie impongono ai costruttori) il gruppo giapponese ha presentato diversi modelli concept che saranno alla base della prossima generazione di veicoli elettrici a batteria di Lexus e Toyota. Ma non solo: il gruppo ha illustrato una nuova architettura di design modulare che combina telai gigacast (con piattaforme composte in tre soli elementi), minimizzazione dei componenti e il nuovo sistema operativo Arene, che consente – secondo Toyota – una inedita libertà di progettazione. Presentando le strategie del gruppo sui prodotti a medio termine Yoshihiro Nakata, Presidente e CEO di Toyota Motor Europe, ha dichiarato che “mentre continueremo a offrire molteplici tecnologie di riduzione delle emissioni di carbonio, aumenteremo costantemente il numero di veicoli a zero emissioni da offrire ai clienti”. Il primo a debuttare in Europa dovrebbe essere già dal prossimo anno il B-Suv urbano 100% elettrico che rilancia la ricetta di successo della Yaris Cross ibrida, con una lunghezza di 4,3 metri, trazione anteriore o integrale, un abitacolo che si preannuncia spazioso e flessibile e due opzioni di batteria per adattarsi alle esigenze della clientela. Il nuovo veicolo – presentato al forum come Concept – sarà il più compatto e accessibile di una linea di sei modelli di BEV dedicati e competerà nel segmento dei B-SUV, dove in Europa si combatterà la principale battaglia commerciale dei prossimi anni. Ma la gamma di futuri veicoli elettrici a batteria Toyota e Lexus presentati al Kenshiki è lunga e comprende la Lexus LF-ZC, la sportiva coupé Toyota FT-Se, la Toyota FT-3e e il concept Toyota Sport Crossover, sviluppato in Joint venture con i cinesi di Byd. Già oggi in Europa, la mix elettrificata di Toyota è pari al 71% e il target è di salire al 75% nel 2024 mentre sull’elettrico puro con 15 diversi modelli a zero emissioni offerti entro il 2026 , dalle autovetture ai veicoli commerciali leggeri, la mix europea di BEV Toyota dovrebbe superare il 20%, ovvero oltre 250.000 veicoli all'anno. All’orizzonte, visto l’impegno ‘storico’ del gruppo, c’è sempre il discorso sull’idrogeno : a Bruxelles Nakata ha confermato che Toyota resta "fiduciosa" circa il suo possibile contributo alla decarbonizzazione della mobilità europea, grazie all’ampliamento della crescente infrastruttura e disponibilità di idrogeno verde. Nel settore commerciale, la Hydrogen Factory Europe di TME sta integrando l'attuale tecnologia a celle a combustibile in mezzi pesanti, autobus, pullman, barche e pick-up, come dimostra il prototipo Hilux a celle a combustibile di idrogeno presentato al Kenshiki. La tecnologia a idrogeno sarà ulteriormente perfezionata quando Toyota lancerà i suoi sistemi a celle a combustibile di terza generazione nel 2026. Per il momento ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 Toyota – partner mondiale per la mobilità del Comitato Olimpico Internazionale e del Comitato Paralimpico Internazionale – proporrà fino a dieci applicazioni alimentate ad idrogeno. Alla fine comunque la svolta più importante sulla mobilità sostenibile dovrebbe arriva non da nuovi modelli ma dalle batterie di nuova generazione che vedranno la luce dopo il 2026: grazie alle tecnologie in via di sviluppo la prima a debuttare sarà una batteria performante Nmc (nickel-manganese-cobalto) progettata con una struttura convenzionale ma che dovrebbe offrire il doppio dell'autonomia e una riduzione dei costi del 20% rispetto all'attuale bZ4X, il primo modello 100% elettrico di Toyota. Quindi sarà la volta di una batteria a basso costo che renderà più accessibili i BEV: avrà una nuova forma, una struttura bipolare e utilizzerà come materiale principale il più economico fosfato di litio ferro (LFP). L'obiettivo è aumentare l’autonomia del 20% e ridurre i costi del 40% (rispetto a bZ4X). Infine una terza batteria si concentrerà sulle alte prestazioni, utilizzando tecnologie bipolari e un catodo ad alto contenuto di nichel: per questa serie Toyota prevede costi ancora più bassi e un'autonomia ulteriormente estesa. Come sottolinea Andrea Carlucci, vicepresidente di Toyota Motor Europe, “abbiamo fatto una svolta tecnologica che supera la sfida di lunga data della durata delle batterie allo stato solido. Attualmente è in fase di sviluppo un metodo per la produzione di massa e puntiamo alla commercializzazione nel 2027-2028 con una capacità produttiva di diverse decine di migliaia di veicoli”. Il mandato ai tecnici è quello di progettare batterie con un tempo di ricarica dal 10 all'80% di soli 10 minuti. Il traguardo potrebbe essere più vicino di quanto si immagini. E la soluzione ‘killer’ alla fine potrebbe arrivare davvero per tutti. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)