Un vero e proprio terremoto giudiziario ha investito i vertici politici del Pd Torinese oltre a un ex maresciallo della Dia: Enzo Lavolta, ex assessore della città di Torino e possibile candidato alle primarie del Partito Democratico per scegliere il futuro candidato sindaco della città, e l’ex senatore sempre del Pd Stefano Esposito, sono fra i quaranta indagati dalla procura di Torino.

Le accuse vanno dalla “turbativa d’asta” alla “corruzione” al “traffico di influenza illecite” e “rivelazione di segreto d’ufficio”.
Le accuse sono mosse dal pm Gianfranco Colace nell’ambito dell’inchiesta – chiusa nella mattinata odierna, giovedì 15 ottobre 2020, dopo oltre tre anni – e che vede al centro di tutto Giulio Muttoni, il “re dei concerti”, ex presidente della società “SetupLive” (prima con sede a Volpiano e successivamente a Milano, ndr), nota per aver portato a Torino, nel corso di questi anni, i più importanti cantanti e band internazionali.
Secondo il pm, Lavolta avrebbe favorito lo stesso Muttoni nella gara di assegnazione del “Terzo Forum dello sviluppo economico locale” che si tenne a Torino nel 2015.

Nell’indagine si fa riferimento anche al rapporto tra Muttoni ed Esposito, con quest’ultimo che lo avrebbe aiutato in qualità di parlamentare e componente della Commissione Antimafia per fargli togliere l’interdittiva antimafia del prefetto di Milano nel 2015 nell’ambito di Expo. Una sorta di “favore di ritorno”, visto che in passato Muttoni avrebbe concesso a Esposito delle somme di denaro in prestito con minimi tassi di restituzione.

Nei guai anche un ex maresciallo della Dia, indagato perché avrebbe fatto delle rivelazioni su una attività d’indagine nei suoi riguardi da parte della Dia di Milano, sempre in ambito Expo.
Insomma una vera e propria tegola che investe il Pd locale, anche in vista dell’ormai imminente appuntamento elettorale per la carica di sindaco del capoluogo Piemontese

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