(Adnkronos) – E' stata "una decisione vitale" dare la possibilità, alle forze armate ucraine, di utilizzare armi occidentali contro obiettivi militari in territorio russo. Perché questo "avrà un impatto sulla condotta della guerra, sulla pianificazione delle azioni controffensive e indebolirà la capacità dei russi di usare le loro forze nelle aree di confine". A scriverlo su Telegram è stato il capo dello staff del presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, nel giorno in cui le forze ucraine hanno colpito un sistema missilistico utilizzando armi fornite dall'Occidente, nel territorio russo.  Ad annunciare l'attacco sui social, è stata ieri la vice premier ucraina e ministro per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati Iryna Vereshchuk. "Brucia magnificamente, è un S-300, sul territorio russo nei primi giorni dopo il permesso di usare armi occidentali sul territorio nemico", ha postato su Facebook insieme a una foto in cui ha mostrato l’attacco.  Il raid arriva pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha concesso all’Ucraina il permesso di effettuare attacchi limitati, utilizzando armi statunitensi nel territorio russo intorno a Kharkiv, e dopo che alcune nazioni europee avevano rimosso le restrizioni sull'uso delle armi. Ma non è chiaro se le armi, utilizzate nell'attacco descritto da Vereshchuk, fossero fornite dagli Stati Uniti. "Siamo solo all'inizio di giugno, ma le prossime settimane definiranno l'intera estate e, per molti versi, l'intero anno. In termini di sostegno del mondo all'Ucraina, con il summit per la pace, di relazioni con l'Ue, di posizioni in prima linea e di produzione interna". Ne è intanto convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel consueto messaggio serale parla di "ogni sforzo per garantire che l'Ucraina ottenga i risultati richiesti", esprimendo gratitudine a "ogni unità, comandante e soldato che ha contribuito a stabilizzare la direzione di Kharkiv". Il summit per la Pace in programma in Svizzera la prossima settimana, ha poi scritto in un post su X, "ha il potenziale per avvicinare l'Ucraina ad una pace giusta e duratura". "Uno dei passi più importanti in questo percorso è il ritorno dei prigionieri e dei deportati, compresi i bambini che sono stati rapiti dalla Russia nella parte occupata dell'Ucraina e portati via dalla loro patria", ha proseguito Zelensky, secondo cui "la Russia sta cercando di distruggere il nostro futuro. Ma siamo più forti. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni bambino ucraino sia a casa, felice, con la sua famiglia e al sicuro". Il presidente ucraino incontrerà intanto venerdì prossimo a Parigi il presidente francese, Emmanuel Macron. A riferirlo è l'Eliseo, secondo cui l'incontro tra i due leader si terrà all'indomani delle cerimonie per l'80esimo anniversario del D-Day in Normandia.  "Mentre gli attacchi russi si intensificano sulla linea del fronte e contro le infrastrutture energetiche, i due presidenti discuteranno della situazione sul terreno", ha spiegato l'Eliseo, secondo cui Zelensky pronuncerà anche un discorso all'Assemblea nazionale francese e incontrerà il presidente del Parlamento, Yael Braun-Pivet. Intanto il Cremlino minaccia ancora. Gli istruttori militari occidentali che alcuni Paesi, come la Francia, potrebbero voler inviare in Ucraina "non saranno protetti dall'immunità", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. "Non importa se saranno francesi", ha aggiunto Peskov. Il comandante delle forze ucraine, Oleksander Sirski, aveva ipotizzato la settimana scorsa che la Francia avrebbe presto inviato istruttori e aveva esortato altri partner occidentali ad aderire al “progetto ambizioso” di Parigi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, non aveva escluso l'invio di militari francesi in Ucraina, sottolineando che nel conflitto in corso non possono essere elevate linee rosse. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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