(Adnkronos) – "Una pace giusta", che metta fine alla guerra dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri è tornato a ripeterlo a più riprese, prima via social poi inaugurando il summit per la pace in Ucraina che si tiene al Buergenstock, un resort di lusso sito nell'omonima frazione del comune di Stansstad, nel Canton Nidvaldo, nella Svizzera centrale. Un vertice al quale, secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è attesa questa mattina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il G7 a Borgo Egnazia, in Puglia. "Siamo riusciti a riportare nel mondo l'idea che gli sforzi congiunti possono fermare la guerra e stabilire una pace giusta. Questa idea funzionerà sicuramente, perché il mondo ha potere", ha detto Zelensky. "Siamo riusciti a riunire, per ora, 101 Paesi e organizzazioni internazionali – ha aggiunto – è il numero di partecipanti che si è registrato qui in Svizzera, per il primo vertice di pace inaugurale. Alcuni altri Paesi e leader hanno mostrato interesse per il nostro vertice e hanno risposto all'impulso pacificatore della formula di pace, anche se oggi non sono presenti al primo vertice". "Ringrazio ognuno di voi, che ha contribuito alla formula della pace che è stata presentata all'incontro del G20 in Indonesia – ha affermato il presidente ucraino – Si sono svolti quattro incontri di consiglieri per la sicurezza nazionale: ogni incontro ha avvicinato il mondo a questo vertice". Zelensky ha citato gli incontri di Copenhagen, in Danimarca; di Gedda, in Arabia Saudita; di Malta e infine di Davos. "E' stato dopo quell'incontro che è diventato chiaro, durante la mia visita in Svizzera, che eravamo pronti" per il summit in Svizzera. Un vertice al quale partecipano Paesi di "Medio Oriente, Africa, Europa, Asia-Pacifico, America del Nord e America Latina, tutti con le loro idee e la loro leadership. Ogni nazione è ugualmente importante per noi e tutto quello che verrà deciso qui sarà parte del processo di pace che è necessario. Credo che faremo la storia, qui al summit", le parole di Zelensky a margine. A spiegare che cosa significhi il vertice svizzero per Kiev è stato il capo dell’ufficio di presidenza dell’Ucraina, Andriy Yermak: una volta che sarà approntato un "piano" per la pace in Ucraina con il contributo della comunità internazionale, ha detto, Kiev cercherà di presentarlo alla Russia in un "secondo summit, a livello di leader". Ma Kiev, ha messo in chiaro, non accetterà “alcun compromesso sull'indipendenza, sulla sovranità e sull'integrità territoriale”. Integrità territoriale che è uno dei nodi del conflitto Russia-Ucraina, dato che, a rigore, comprende anche la Crimea, occupata da Putin nel 2014, con una reazione debole dell'Occidente. In Ucraina, ha ricordato ancora Yermak, "purtroppo la guerra continua, i nostri soldati continuano a combattere. Due anni sono un tempo sufficiente a dimostrare che l'Ucraina non è in grado solo di difendersi, ma di vincere e di ottenere una pace giusta". “Presidente Zelensky, conti sull’Italia”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al summit. Il titolare della Farnesina ha ricordato che Roma sta inviando un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev. Su X Tajani ha sottolineato che "la priorità resta quella di difendere l’integrità territoriale dell'Ucraina. L’Italia lavora per avere risultati concreti su sicurezza nucleare e alimentare, su liberazione dei prigionieri di guerra e sul rientro bambini". Per la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, "congelare il conflitto oggi, con truppe straniere che occupano il territorio ucraino non è la risposta. In realtà, è una ricetta per future guerre di aggressione. Dobbiamo invece sostenere una pace globale, giusta e sostenibile per l’Ucraina, che ripristini la sovranità dell’Ucraina e la sua integrità territoriale. L'inviolabilità di tutti i confini, la sovranità di tutte le nazioni". "La posta in gioco è questa – ha continuato von der Leyen – la storia ci insegna: la ricerca della pace è irta di sfide. Ma proprio dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale nacquero le Nazioni Unite. Oggi abbiamo bisogno ancora una volta di accendere quel faro di speranza per la pace e la sicurezza globale. Noi, la comunità internazionale, dobbiamo restare uniti per sostenere l'Ucraina alla ricerca della pace. Così si apre la strada alla pace. È così che apriamo la strada che consentirà di ricostruire vite e case. Ed è così che apriamo la strada per il ripristino internazionale della pace e della sicurezza. Il nostro compito comune è riaffermare il primato della Carta delle Nazioni Unite". Il presidente russo Vladimir Putin "non chiede negoziati" con l'Ucraina, "chiede la resa" di Kiev, ha detto la vicepresidente degli Usa Kamala Harris, intervenendo al summit. "Noi stiamo con l'Ucraina non per carità, ma perché è nostro interesse strategico", ha aggiunto Harris. La Russia "è un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu: ciò nonostante, viola senza vergogna i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. Il presidente Joe Biden e io continueremo a sostenere l'Ucraina, imponendo costi alla Russia. Continueremo a lavorare per una pace giusta e duratura. Gli Usa condividono la visione del presidente Volodymyr Zelensky sulla fine di questo conflitto e su come porre fine alle sofferenze del popolo ucraino". Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, parlando con i giornalisti ha rilevato che "l'Ucraina ha indicato di credere che questa guerra alla fine si concluderà con un negoziato, un negoziato che comprende la Russia". "Ora, dal punto di vista dell'Ucraina, loro vogliono essere nella migliore posizione possibile sul campo di battaglia in modo da avere la migliore posizione al tavolo negoziale – ha spiegato – oggi non è la fine del processo, è un passo cruciale in questo processo che alla fine porterà ad un negoziato. Potrà portare ad un risultato che l'intero mondo potrà sostenere". "L'obiettivo del summit è veramente gettare le fondamenta per futuri negoziati di pace sui pilastri della carta dell'Onu e del diritto internazionale – ha proseguito – ogni pace significativa in Ucraina deve rispettare i principi di sovranità e integrità territoriale". Per il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, "è vero che la pace in Ucraina non può essere ottenuta senza coinvolgere la Russia". Scholz ha chiesto allo stesso tempo a Mosca di ritirarsi completamente dalle zone occupate in Ucraina. "La Russia potrebbe mettere fine alla guerra oggi o in ogni momento fermando gli attacchi e ritirando le truppe dall'Ucraina", ha sottolineato il cancelliere tedesco. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)