Il 25 luglio del 1944 Eugenio De Filippi, stimato capo (commissario) della sezione del Partito fascista repubblicano, venne assassinato da un gruppo di gappisti (i partigiani che organizzavano attentati terroristici e omicidi nelle zone urbane). I terroristi lo colpirono con una raffica di mitra da un’auto in corsa.

Ancora cosciente il comandante dei fascisti moncalieresi chiese ai propri camerati di non organizzare alcuna vendetta, tuttavia nei giorni seguenti gli squadristi della Ather Capelli arrestarono e fucilarono tre partigiani sospettati dell’attentato al De Filippi.

Il 27 luglio si tennero i funerali del politico. Numerosi cittadini, amici e familiari accorsero alla camera ardente allestita presso la casa Littoria cittadina, sede del partito. Mentre si celebravano le esequie, gli alleati organizzarono un massiccio bombardamento sulla città per colpire la rete ferroviaria. Una bomba centrò in pieno la casa del fascio uccidendo ben sessantasette persone.

Una strage inutile ed una ferita ancora aperta nella storia di Moncalieri che crea ancora grandi imbarazzi all’ANPI locale.

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