Per non abbandonare i loro cani Melody e Rocky hanno deciso di vivere in auto.
Massimo Mottino, 50 anni, ex guardia giurata e barista e la compagna, Lucia Lo Grasso, 59 anni, da trent’anni operatrice socio sanitaria al Convitto di via Principessa Felicita di Savoia a Torino, vivono nell’abitacolo della loro Renault Clio, in via Milano a Settimo Torinese.

Hanno rifiutato l’aiuto della sindaca Elena Piastra, che aveva proposto loro una sistemazione in un residence a 370 euro al mese, ma ad una condizione: avrebbero dovuto lasciare Melody e Rocky in un canile.
Piuttosto che allontanarmi da loro, vivo in auto” dalle parole di Lucia Lo Grasso si percepisce l’amore per i suoi animali. E accusa: “Alla sindaca non abbiamo chiesto nulla. Anzi è stata lei a proporsi. Per migliorare la nostra vita, in questi giorni mi rivolgerò alle agenzie immobiliari per trovare una casa adatta a noi. Grazie al mio stipendio posso permettermelo”.

Lucia Lo Grasso ha solo il domicilio a Settimo ed è difficile quindi trovare sistemazione con l’aiuto dei servizi sociali per un alloggio in emergenza abitativa. In più il lockdown di Marzo e Aprile, ha complicato ulteriormente la situazione.

La situazione economica risulta precaria in quanto il compagno Massimo Mottino, è attualmente senza lavoro e senza stipendio.
Lucia Lo Grasso in questi mesi invece ha operato in prima linea come operatrice anti covid.
Per sopravvivere acquistano nei supermercati della zona affettati o scatolette di tonno; per l’igiene personale si rivolgono ad amici. Le giornate in pochi metri sono tutte uguali e pesanti e quando Lucia ha il turno notturno, lui l’accompagna in auto e dorme nei pressi del Convitto.

La vita per entrambi è sempre stata in salita: persa la casa in frazione Fornacino nel maggio dell’anno scorso a causa di uno sfratto, per alcuni mesi hanno dormito nel bar di via Della Repubblica qui in città e che Massimo ha gestito fino a settembre prima che ricevesse lo sfratto perché non riusciva più a pagare l’affitto: “Mi hanno rubato i soldi dalla cassa. Quei contanti mi servivano per regolare l’affitto” racconta Massimo Mottino.

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