(Adnkronos) – "Settemila i militari italiani che trascorreranno il Natale all’estero e migliaia che lo passeranno fuori casa in Italia per le stazioni, per le strade a portare sicurezza. Io sono venuto qui oggi per manifestare la vicinanza dello Stato, della Repubblica a coloro che la servono e che per servirla sacrificano la loro famiglia anche nei momenti più belli”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ai giornalisti a margine del saluto al contingente italiano a Camp Adazi, in Lettonia. Parlando dell'Ucraina, in relazione alla possibilità di un cessate il fuoco ipotizzata dal presidente russo, Crosetto ha osservato: "I messaggi che sono arrivati dalla Russia in questi due anni sono stati spesso contraddittori, quindi fin quando non sento Putin dire che vuole una tregua o vuole cessare il fuoco non ci credo”. “Poi, più che annunciarlo, io vorrei 24 ore prima, poi 48, poi 72 ore senza che i missili cadano sulla testa dei civili e dei militari ucraini o che smettano di sparare pallottole. Come direbbe Boskov – ha aggiunto citando l’allenatore calcistico serbo – 'credo nella tregua quando non cadranno le bombe’”.  Poi il Medio Oriente. Riferendosi ai due missili balistici antinave Houthi lanciati sulle rotte marittime internazionali nel Mar Rosso meridionale, Crosetto ha affermato: “Ho lanciato l’allarme già due settimane fa, e si stanno rivelando purtroppo esatti perché le navi non passano più dal Mar Rosso. Col risultato che aumentano i costi perché fanno il giro dell’Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e tutto arriva purtroppo sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa”.  “È una situazione che va affrontata se non vogliamo riprendere quella china che porta all’aumento di prezzi che ha reso più difficile la vita di tutti gli italiani, degli europei e di tutto il mondo negli ultimi due anni. È una cosa su cui proviamo a intervenire – ha aggiunto – perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica”.  E sempre in relazione alle tensioni nel Mar Rosso ha spiegato che “noi abbiamo una nave all’interno di una operazione cui l’Italia partecipa. È una nave, all’interno di un dispositivo già operante, che sta andando a vigilare, a capire cosa sta succedendo e come potremo muoverci nei prossimi mesi”. “C’è lo Stato Maggiore della Difesa che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale con molte altre nazioni un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare – ha detto Crosetto – quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Bisogna prima capire qual è la minaccia, poi come si può fermare e vedere se si può dare il via libera perché le navi civili continuino a passare”. (Dall'inviata Silvia Mancinelli)  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Rispondi